Lo Shodo è l’arte di scrivere con pennello e inchiostro di china sulla carta di riso. La parola Shodo viene comunemente tradotta dal Giapponese come Arte della calligrafia. Stando alla sua composizione ideogrammatica, contempla i caratteri Sho, (scrittura, scrivere) e Do, (percorso, cammino, via, legge universale).Dalla definizione data dallo stesso Maestro Nagayama, si può dunque affermare che “Shodo significa ricercare e comprendere la vita, attraverso la pratica della calligrafia” (dal libro “Shodo, lo stile libero”, Casadei edizioni).
L’arte dello Shodo richiede, innanzitutto, padronanza del tratto, immediatezza del gesto, continuità del ritmo, controllo della forza impressa al pennello. È un’arte che non tollera ritocchi o correzioni. Ogni tratto e ogni carattere, oltre che essere espressione di un certo livello di padronanza tecnica, rappresentano la forza dell’artista, nella duplice accezione di “energia” e di “comprensione di sé”. Tutte queste caratteristiche evidenziano in maniera molto chiara il rapporto profondo, ma sarebbe meglio dire essenziale, che lega questa pratica ai principi comuni di tutte le Arti Tradizionali dell’Estremo Oriente, ovvero al Taoismo e al Buddismo nelle particolari forme che assunse in Cina (Chan) e in Giappone (Zen). Lo studio della calligrafia è inoltre intimamente legato alla pittura, ne è anzi il fondamento: un buon pittore in Oriente è infatti, prima di tutto, un buon calligrafo.
La nostra Scuola organizza seminari intensivi di Shodo durante tutto l’anno, con cadenze trimestrali con Norio Nagayama Sensei, laureato alla Daito BunkaUniversity, VI dan della NihonKyoiku Shodo Renmei/ Japan Educational Calligraphy Federation (J.E.C.F.), scuola che ha come direttore il calligrafo di corte che è stato maestro dell’Imperatrice. Nel 2002 Norio Nagayama Sensei ha ricevuto il titolo di “Maestro non più giudicabile”. Stabilitosi in Italia, dirige da 15 anni l’associazione Bokushin.
Per informazioni sulle sue attività e per la galleria fotografica: http://www.bokushin.org/